Soddisfare i propri bisogni senza scambio di denaro. Ne abbiamo già parlato con l'esperienza della banca del tempo di Torino, ma c'è un progetto che vuole far incontrare "talenti e necessità" attraverso un'applicazione online. Si chiama Timerepublik e sul sito viene spiegato che si tratta di una "community globale che permette ai suoi membri di dare e ricevere servizi senza adoperare come moneta corrente il denaro, bensì il tempo", che ha lo stesso valore per tutti. Quello di un programmatore vale come quello di una baby sitter.
Il funzionamento è semplice. Basta registrarsi al sito, creare un proprio profilo e scegliere le categorie in cui offrire il proprio tempo e guadagnare "ore" da spendere per i propri bisogni. Gli altri utenti possono lasciare commenti e dare credito alle competenze reciproche. Un sistema che può aiutare le persone in cerca di un'occupazione che possono sfruttare i contatti della rete di scambio e proporsi sul mercato. Ad oggi sono circa diecimila gli utenti registrati in 55 paesi. Il progetto è stato sviluppato da qualcuno che di banche e investimenti se ne intende: Karim Varini, 40 anni, consulente e analista per Hedge Invest Financial Adivisors Sa, società svizzera specializzata nella distribuzione di hedge fund.
Lanciato il 21 dicembre 2012, Timerepublik ha vinto il premio speciale dalla giuria di qualità al concorso indetto da StartupItalia con Citroen, ed è entrata a far parte delle 16 finaliste della competizione londinese per startup LeWeb, selezionata tra più di 350 società innovative nate in tutto il mondo.
Due gli aspetti interessanti di Timerepublik: il primo, la collaborazione con l'Università della Svizzera Italiana ed in particolare dal servizio per le pari opportunità in collaborazione con la Facoltà d’Informatica. Il secondo riguarda invece la possibilità di iscrizione di associazioni e organizzazioni, non solo di singoli individui, Ma dal terzo settore arrivano già le prime critiche: "TimeRepublik sta alle Banche del Tempo come eBay sta al mercatino dell’usato sotto casa", ha affermato Ettore Morsiani, presidente della Banca del tempo di Modena, comunque tra i pochi ad aver aderito all'invito di Varini, che aveva provato a contattare le Banche del Tempo con sede nel Nord Italia, al fine di far conoscere il progetto e metterlo a disposizione di queste realtà.
“L’obiettivo iniziale era proprio quello di mettere in connessione le banche del tempo distribuite sul territorio", dice Varini in un'intervista a Greenme, "per fare in modo che i singoli partecipanti potessero trovare opportunità di scambio anche fuori dal proprio ambiente di riferimento".
Aggiungi un commento