Ci sono storie che vale la pena raccontare, perché danno senso al mondo. Se poi il racconto viene anche premiato in Italia e finisce in testa alla classifica delle opere più votate dal pubblico europeo nel concorso internazionale della Rete DevReporter, si può pensare che le persone abbiano molto più bisogno di buon giornalismo che di fotogallery cuoriose o video virali. Qui poi, c'è di mezzo uno dei paesi più poveri al mondo, la Guinea Bissau. Ma anche quattro reporter torinesi (Carolina Lucchesini, Fabio Lepore, Sara Perro e Serena Carta), l'associazione Publican, lo studio di web design Q - Creative Science insieme a una Ong, Engim. E tante storie di riscatto, coraggio, dignità: un'Africa che si mette in piedi e cammina, a piccoli passi, ma cammina. Fa buona economia, bella politica, grande cultura.
Tutto questo è Guinendadi, il reportage multimediale di quattro giornalisti (trentenni) che racconta come la cooperazione può incontrare persone capaci di cambiare le cose, profondamente. Quindici storie, quindi racconti di vite buone. Tra queste ne scegliamo un paio, noi di Pop Economix: quella di due veri imprenditori. Elio e la sua start-up di lamiera, e Onesimo, che produce mattoni. Date una occhiata al video. Aprite i link. Questa è davvero economia al massimo livello.
(ah, la parola Guinendadi, si può tradurre "che è giustizia", ma anche "sentimento collettivo", "che vuol dire cultura". E ancora, "significa tutto per me". Una di quelle parole che dicono molto. E che per capire, bisogna scoprire sui volti, nelle parole e nelle vita delle persone)
Aggiungi un commento