Il nome più chiaro non potrebbe essere. Enostra - cioè di tutti - è la prima cooperativa per l'acquisto e la fornitura di elettricità per il mercato domestico che ha, in più, un'anima etica e punta su fonti rinnovabili e sostenibilità sociale e ambientale. In pratica, per la prima volta in Italia, è possibile associarsi a un soggetto che, un po' come è stato per Banca Etica nel settore del credito, si propone di partire dal basso per occuparsi di energia in modo nuovo. Certo, è solo un primo passo. Ma intanto il dado è tratto e la sfida, per chi vuole coglierla, indica la strada di un modello partecipativo ed etico per il mercato dell'energia.
A parlarcene è Sara Capuzzo, responsabile comunicazione di Enostra: "L'aspetto innovativo è sia nella forma cooperativa, che coinvolge nella gestione gli utenti in qualità di soci, sia nella scelta di puntare sull'acquisto di energia rinnovabile e sostenibile, cioè da fonti energetiche pulite ma pure positivo in termini fattori ambientali e sociali: un impianto fotovoltaico a terra che occupa l'intero pendio di una collina marchigiana fornisce energia rinnovabile, ma non sostenibile, perché impatta sull'economia locale, sul paesaggio...".
L'applicazione in Italia del principio mutualistico al consumo di energia domestica è figlia di un progetto europeo: "Nel nostro Paese - continua Capuzzo - esiste una lunga e preziosa storia di cooperative di produzione dell'energia nell'arco alpino, che hanno anche cento anni, ma è la prima volta di una coop di utenti domestici: l'idea è nata nell'ambito del progetto europeo REScoop (cioè Renewable Energy Sources Cooperatives) che mira alla nascita di nuovi soggetti cooperativi o comunitari che favoriscano l'accessibilità delle rinnovabili presso un pubblico più ampio". Un gruppo di lavoro di REScoop ha analizzato il mercato italiano e delineato il nuovo soggetto, poi Avanzi, il think tank promotore dell'inizativa, ha individuato i partner: Energoclub (onlus che si occupa di tematiche energetiche), Retenergie e Forgreen (cooperative di produzione).
"La cooperativa - prosegue Capuzzo - nasce anche in risposta a una certa diffidenza dei cittadini italiani che dal 2007 possono scegliere il mercato libero: molti lo hanno fatto e lo stanno facendo, ma una larghissima percentuale è rimasta al mercato vincolato e questo perché tra le offerte, come è stato per la telefonia, ci sono state, a fianco di esperienze molto positive, anche diverse promesse disattese". Il caso classico? Come per la telefonia, tariffe supervantaggiose ma limitate al primo anno da una clausola contrattuale non proprio evidente...
La strategia, anche commerciale, di Enostra, sarà invece decisa dagli stessi utenti in assemblea, come accade (o dovrebbe accadere) nelle cooperative di consumo: "Oggi - precisa Capuzzo - la gestione è dei soci promotori (Avanzi, Energoclub, Retenergie e Forgreen più cinque persone fisiche), ma l'ingresso dei soci utenti sta allargando la base di decisione". L'orizzonte a cui guarda il progetto è raccogliere qualche migliaio di soci a partire da luglio e crescere più velocemente possibile, per poter condizionare il mercato verso un indirizzo etico: "Noi valuteremo la scelta dei fornitori sulla base di una sostenibilità non solo degli impianti, ma anche della stessa impresa: escluderemo qualsiasi impresa che punti anche parzialmente sulle fonti fossili, priviligeremo impianti piccoli, comunitari o cooperativi".
Anche per trovare l'equilibrio tra sostenibilità e convenienza si deve puntare sulla crescita. Capuzzo spiega che si partirà da un prezzo pari a quello del mercato vincolato e si andrà a scendere, grazie all'aumento del numero di soci e quindi del potere contrattuale. Costi aziendali e di lancio saranno contenuti: per la promozione si punta sul passaparola dei soci. E infine una importante funzione sociale: "Aiuteremo i soci - spiega Capuzzo - a consumare meno energia. Perchè è questo il vero modo per risparmiare, oltre alla tariffa".
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