Manovra, trimestrali e povertà

POPWEEK, l'economia di una settimana
29 Ottobre 2016 - 11:25
Stazione Termini, foto di Giorgio Caporca (CC BY-NC 2.0)

Questa settimana POPWEEK è in edizione bisettimanale. Partendo dall'ultima settimana, ecco cosa si è scritto sulle testate che hanno raccontato l'economia.

 

di Marina Scotti

 

Lo stato dell'economia (dal 22 al 29 ottobre)

 

Alla fine il testo della manovra è arrivato al Quirinale, mettendo un punto fermo. E, a quanto dice Repubblica, il testo è più asciutto, passando da 122 a 104 articoli.

Il premier Renzi aveva assicurato che l’esecutivo avrebbe portato il testo alla firma entro il fine settimana e così è stato. Ma a dire il vero, quella appena conclusa è stata una settimana caratterizzata soprattutto dalla battaglia tra la Commissione europea e il governo italiano sulla legge di stabilità per il 2017. Martedì 25, verso sera, è arrivata infatti la lettera di Bruxelles che - in sintesi – chiedeva tre cose:

  • in primo luogo, il livello del deficit che per Bruxelles non può superare il 2,2% mentre il governo lo ha fissato al 2,3%;
  • quindi, la contestazione relativa all'uso di entrate una tantum, come l'asta delle frequenze o il rientro di capitali (voce, peraltro, difficile da stimare a priori) come mezzo di copertura per le spese strutturali;
  • l'indicazione degli interventi per le ristrutturazioni antisismiche, per esempio quelle degli edifici scolastici, che per Roma sono spese straordinarie, legate all'emergenza seguita ai due recenti terremoti avvenuti in Centro Italia – l'ultimo mercoledì sera – mentre per la Commissione sono spese strutturali, che pesano sul deficit.

Da palazzo Berlaymont, la sede della Commissione Ue, è arrivata anche la richiesta di chiarimenti entro giovedì e il governo italiano ha scelto la linea dura, convinto del fatto che Bruxelles non voglia arrivare alla procedura di infrazione contro l'Italia in un momento in cui l'Unione vive già una profonda crisi politica.

Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, nella sua missiva di risposta, ha sottolineato le riforme fatte sin qui dal governo e ha chiesto, tabelle alla mano, che sia tollerato un margine di circa sette miliardi sul deficit, dato dalla somma di 2,8 destinati all'emergenza terremoti e per la parte restante, che potrebbe arrivare fino a 4,2 miliardi, per la gestione degli sbarchi di migranti.

 

Certo, i critici non sembrano essere solo all'esterno comunque: venerdì il presidente dell'Inps Tito Boeri, commentando le misure previdenziali contenute nella legge di bilancio 2017 ha dichiarato di trovarle “non tanto credibili”.

 

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Tra le altre notizie da annotare questa settimana, durante la quale sono stati resi noti i conti trimestrali di diverse aziende, c'è il primo calo dei ricavi in dieci anni registrato da Apple. La società di Cupertino, infatti, ha registrato una contrazione del'8%, totalizzando per l'anno fiscale 2016 entrate pari a 215,6 miliardi di dollari. Forse non solo un episodio, ma la probabile apertura di una nuova fase per il colosso guidato da Tim Cook.

 

Tra chi scende e chi sale, c'è da segnalare anche un terzo trimestre negativo per Amazon, che, come previsto, ha visto assottigliarsi gli utili a causa di maggiori spese, mentre Alphabet, la società madre di Google, ha battuto le stime degli analisti grazie a un aumento delle vendite della pubblicità su mobile. E, infine, brinda anche Tesla, la società di Elon Musk che produce auto elettriche di lusso, che ha registrato il primo utile dal 2013.

 

 

Oltre lo specchio

Il futuro di Barack Obama? Probabilmente, a 4.500 chilometri ad ovest della Casa Bianca, nel ruolo di super consulente per la Silicon Valley, dove si trovano già diversi dei suoi collaboratori entrati a far parte di aziende come Uber, Google e Hyperloop.

 

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L'Economist prova a spiegare in una lunga analisi perché, dopo la caduta dell'Unione Sovietica, la Russia non sia mai diventata una reale economia di mercato. Secondo il settimanale inglese tutto questo è dovuto principalmente al fatto che l'avvento di Vladmir Putin ha costituito una forma di “restaurazione”, simile a quella dell'epoca zarista.

 

 

Bonus track

§ Mentre ci avviamo lentamente verso la fine del 2016, Bloomberg ha pubblicato una lista delle 50 aziende, con relativi dati, da tenere d'occhio (nel bene e nel male) nel mondo il prossimo anno.

 

§ Uno sguardo alla “nuova via della seta”, che passa per il Kirghizistan, ex repubblica sovietica, oggi terra di cantieri cinesi nati per collegare la Russia e la Cina. 

 

 

 

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Lo stato dell'economia (dal 15 al 22 ottobre)

Poveri giovani! È il “grido” che si è levato lunedì 17 ottobre quando la Caritas ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla povertà raccontando che nel 2015 il numero di persone che vivono in povertà assoluta – cioè senza le risorse minime per condurre un'esistenza accettabile – è salito a 4,6 milioni di persone, in crescita del 7,6%. E quello che colpisce è che adesso tra le categorie più fragili rientrano anche i giovani, i nuclei familiari con uno o due figli e i residenti al Nord. “Un problema trasversale che richiede interventi durevoli”, ha scritto in una lettera ad Avvenire Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Italia e presidente delle Acli.

 

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Nel frattempo la Commissione Ue ha iniziato a esaminare la legge di bilancio 2017 dell'Italia, costringendo il governo ad alcuni aggiustamenti di rotta. Di fatto, la previsione messa nera su bianco è di una spesa di 27 miliardi , conferma della crescita del Pil dell'1% e di un rapporto deficit/Pil fissato al 2,3%.

Anche se non ci sono stati commenti ufficiali e non ce ne saranno almeno per un paio di settimane, il tempo effettivo per analizzare nel dettaglio il documento inviato a Bruxelles, si è subito capito che quest'ultimo dato in particolare ha fatto storcere il naso ai funzionari comunitari così come non convince il fatto che, tra sanatorie, voluntary disclosure, rottamazione delle cartelle di Equitalia e vendita delle frequenze Gsm, metà delle coperture giunga da provvedimenti una tantum, invece che strutturali.

Quel che è plausibile, scrive il Corriere della Sera, è che ci saranno dei richiami, ma non una procedura di infrazione. Da parte sua, il premier Matteo Renzi, sembra propenso a sfidare l'Ue: venerdì, nel corso del Consiglio europeo, ha affermato senza mezzi termini che “la manovra non si tocca”, aggiungendo che le procedure d'infrazione dovrebbero essere attivate nei confronti di chi non accoglie i migranti che il surplus della bilancia commerciale tedesca è contrario alle regole economiche dell'Unione europea.

 

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Venerdì in serata, dopo la chiusura delle Borse, è arrivato l'aggiornamento del rating di Fitch sull'Italia, che ha confermato la valutazione di BBB+, modificando però al ribasso l'outlook – cioè la previsione – da stabile a negativo. Questo perché, secondo l'agenzia, la crescita del Pil nel nostro Paese sarà più bassa delle previsioni sia nel 2016 sia nel 2017 e questo renderà più difficile ridurre il debito. E anche l'incertezza politica legata all'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre influisce sul rating.

 

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Infine, è stata una settimana molto positiva per il titolo Monte dei Paschi: la banca senese, dopo mesi a dir poco tempestosi, ha inanellato quattro sedute consecutive al rialzo, totalizzando in una settimana un incremento del valore del titolo del 56%. Di certo, su questo risultato ha influito il piano presentato da Corrado Passera, che pone sul piatto una proposta concorrente a quella di JP Morgan, per la ricapitalizzazione dell'istituto. È da vedere se poi Passera e la sua cordata hanno realmente intenzione di andare fino in fondo, ma di certo la fiducia degli investitori ne ha risentito in positivo.

 

 

Oltre lo specchio

Mentre tutti discuteva dell'accordo commerciale tra Ue e Stati Uniti, noto con la sigla Ttip, accade in questi giorni che la Vallonia, regione francofona del Belgio, si sia opposta alla stipula di un accordo simile tra Unione europea e Canada. Novelli Asterix, i governanti della Vallonia, il cui assenso è necessario al governo belga e a salire alle istituzioni europee, ha bloccato la trattativa per via delle regole previste per la formazione dei ai quali potranno rivolgersi le multinazionali che investono in un paese qualora si sentissero danneggiate da decisioni governative.

 

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Il Jobs Act, su cui i nuovi dati di questa settimana evidenziano il calo di un terzo delle assunzioni a tempo indeterminato e un incremento all'incirca della stessa entità dei licenziamenti per giusta causa, ha ricevuto parecchie critiche: l'ultima, in ordine di tempo è che le norme sui congedi possano danneggiare le assunzioni di personale femminile. A sostenerlo è una deputata Pd e imprenditrice Margherita Mastromauro, secondo la quale lo scarso preavviso per la richiesta del congedo potrebbe spingere le aziende a preferire l'assunzione di lavoratori uomini. Che dire? Le discriminazioni già non mancano, ma vien da chiedersi se possa essere un modo per cercare magari un alibi?

 

 

Bonus track

§ Dieci miliardi di investimenti in ricerca e sviluppo: una somma che porterebbe, in genere, a valutare in modo positivo un amministratore delegato. A quello di Caterpillar, l'azienda che produce veicoli pesanti, Doug Oberhelman invece ha portato le dimissioni per aver fatto previsioni troppo ottimistiche sull'andamento della domanda di materie prime. Invece, il rallentamento di economie come quella cinese e il calo dei prezzi di materie prime, come il petrolio, hanno portato l'azienda a fronteggiare, finora per il quarto anno consecutivo, il calo degli utili.

 

 

 

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