Lo stato dell'economia
Questa settimana, cominciamo dallo shopping! Venerdì infatti è stato il Black Friday, cioè il venerdì che segue il Giorno del Ringraziamento e che, nella tradizione statunitense, è una giornata di super saldi nei negozi che da il via agli acquisti in vista del Natale. Il nome deriva, probabilmente, dal caos che fin dagli anni Cinquanta e Sessanta caratterizzava questa giornata, con code lunghissime davanti ai negozi. Oggi, grazie ai servizi di e-commerce come Amazon, questa tradizione è diventata un po' anche la nostra, con un esercizio su quattro che, secondo dati di Confesercenti, partecipa alla promozione.
Comunque sia, in attesa del Cyber Monday, cioè la vendita super scontata di prodotti di elettronica che invece ha luogo lunedì, nella sola serata del Giorno del Ringraziamento – scrive Reuters - gli acquisti online negli Usa sono schizzati oltre il miliardo di dollari, il 14% in più rispetto a un anno fa.
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Nel frattempo, è interessante tenere d'occhio cosa fanno i mercati, rispetto a due delle principali questioni politiche di questi giorni, cioè la costruzione della nuova squadra di governo di Donald Trump negli Stati Uniti e la campagna referendaria per la riforma costituzionale in Italia.
Riguardo al primo, martedì Repubblica notava come Wall Street stia andando a gonfie vele, mettendo insieme un poker di record dei suoi principali listini, il Dow Jones, lo S&P500, il Nasdaq e il Russell 2000, che riunisce i titoli a minore capitalizzazione. In altre parole, contrariamente alle previsioni, questi risultati sembrano essere il frutto del fatto che le aziende americane, specie quelle di dimensioni più piccole, si sentono rassicurate dalle promesse di una virata protezionistica fatta dal nuovo presidente. Dall'altra, se la vedono un po' meno bene i grandi esportatori, che fanno i conti con un dollaro più forte; i Paesi emergenti, ugualmente colpiti dalla valuta più forte; e, infine, i partner commerciali, come i Paesi asiatici firmatari del Partenariato Trans-Pacifico che Trump vorrebbe archiviare.
Riguardo al referendum del 4 dicembre, invece, negli ultimi sette giorni i grandi giornali economici internazionali hanno preso posizione: per il Wall Street Journal un bocciatura della riforma metterebbe ulteriormente a rischio i titoli bancari italiani e indebolirebbe l'euro. Altrettanto preoccupata è la visione del Financial Times che vede, in caso di sconfitta del Sì, il rischio di un periodo di instabilità politica ed economica dell'Italia in grado di contagiare tutta Europa.
Di tutt'altra opinione l'Economist che invece ha scritto che l'Italia avrebbe bisogno di riforme di altro genere, in primo luogo a carattere economico, in grado di far riprendere la crescita del Pil nazionale e alleviare il problema del debito.
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Infine, a Siena l'assemblea straordinaria dei soci del Monte dei Paschi ha detto sì praticamente all'unanimità all'aumento del capitale per 5 miliardi, un passo fondamentale nel processo di ristrutturazione e consolidamento della banca. Sempre giovedì, Mps aveva ottenuto l'ok a procedere anche dalla Bce, portando avanti quello che è stato definito “un piano senza alternative”. Ora l'alleato più probabile è il fondo sovrano del Qatar, che potrebbe mettere sul piatto un miliardo e diventare così il socio di riferimento.
Oltre lo specchio
Secondo un articolo del New York Times, Facebook avrebbe sviluppato in segreto un software che permette di evitare la diffusione di certi contenuti in specifiche aree geografiche, con l'obiettivo di poter tornare in Cina, mercato nel quale il social network è stato bloccato. Se è già accaduto che in alcuni Paesi, come Russia, Cina e Pakistan, Facebook abbia bloccato dei contenuti, qui la novità – secondo quanto hanno rivelato in modo anonimo alcuni dipendenti – è che un partner terzo avrebbe la possibilità di prevenire la diffusione di alcuni post, applicando, di fatto, una censura preventiva.
Un mercato di 1,4 miliardi di utenti è pur sempre un mercato da 1,4 miliardi di utenti.
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Venerdì è stata la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne ed è utile riflettere sul fatto che, tra le tante forme di abuso, c'è anche quella che possiamo chiamare “violenza economica”: in poche parole, il divieto di gestire i soldi, il tenere all'oscuro la propria moglie o compagna sulla gestione dei risparmi, l'imposizione di firmare assegni in bianco o titoli di debito sono tutti sistemi per evitare che una donna abbia una propria indipendenza economica e dunque possa vivere in modo autonomo. Anche questa è sopraffazione.
Bonus track
§ Tira aria di un nuovo salvataggio ad Alitalia, secondo Gli Stati Generali, mascherato da trasformazione in compagnia low cost. In sintesi, sembra che l'accordo firmato due anni fa con Etihad non abbia portato buoni frutti e ora la cassa piange (ancora…).
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